Aviaria, "possibili contagi umani"

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CARMINE84
00mercoledì 8 marzo 2006 13:45
Allarme lanciato da ministro tedesco

"L'influenza aviaria si avvicina agli esseri umani". E' il messaggio del ministro dell'Agricoltura tedesco Horst Seehofer, dopo il ritrovamento, a Ruegen, di altri due gatti contagiati dal virus H5N1. "Vedo un pericolo potenziale per l'uomo", ha aggiunto il ministro, esortando comunque la popolazione a non farsi prendere dal panico. Indispensabile però osservare le misure di sicurezza individuate dal Governo.

Secondo il ministro i due nuovi casi, registrati nell'isola di Ruegen, dimostrano la "necessità amara" delle misure di prevenzione adottate di recente, come il confinamento dei gatti e l'obbligo di portare i cani al guinzaglio nelle zone di protezione istituite intorno ai focolai. "In caso di dubbio, opto per la sicurezza", ha proseguito Seehofer, sottolineando tuttavia che "finora, non c'è stato nessun caso noto di contagio da gatto a uomo".

Le analisi fatte sui due felini hanno confermato le peggiori previsioni: il ceppo virale responsabile del contagio è quello asiatico, considerato il più pericoloso. L'isola di Ruegen, nel Mar Baltico, è il principale focolaio del virus in Germania, con 145 casi registrati dal 14 febbraio. Nel Paese l'H5N1 è stato registrato in sei Laender, complessivamente in 170 uccelli.

Cina, una bimba vittima dell'aviaria
Ha nove anni e abita nella provincia orientale dello Zhejiang la decima vittima dell'influenza aviaria in Cina. Secondo l'agenzia ufficiale Xinhua, la bimba, che si chiama You, è morta nella notte di lunedì, ma era ricoverata dal 10 febbraio. Si era ammalata dopo aver fatto visita a dei parenti, proprietari di un pollaio. Finora, secondo il ministero della sanità cinese, tutti i contagi sono avvenuti tramite il contatto con pollame malato e non attraverso trasmissione umana.

La Cina e l'organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno annunciato una maggiore collaborazione per far fronte al virus H5N1. "Un accordo recentemente formato consente all'Oms di accedere ai dati forniti dalle autorià cinesi in una pagina web autorizzata e richiedere i campioni dei ceppi virali nei casi concreti", ha spiegato Alphaluck Bhatiasevi, portavoce dell'organizzazione. Il decesso della bimba porta a 96 il numero totale delle vittime causate all'influenza aviaria (la maggior parte concentrate in Asia), da quando la malattia ha fatto la sua ricomparsa alla fine del 2003.
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