I VESCOVI DELLA CEI SCELGONO LA LINEA DELLO SCONTRO...

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vanni-merlin
00venerdì 30 marzo 2007 23:33
I VESCOVI DELLA CEI SCELGONO LA LINEA DELLO SCONTRO E NON QUELLO DELL’APPROCCIO PASTORALE AI PROBLEMI DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA. I PARLAMENTARI CATTOLICI DICANO “NON POSSUMUS” ALLE INDICAZIONI DEI VESCOVI E DECIDANO LAICAMENTE


Dichiarazione del portavoce di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite


“La Nota del Consiglio Episcopale Permanente conferma la linea rigida sulla questione delle unioni di fatto che era emersa nelle ultime settimane. Essa prelude a uno scontro che ricorda quelli che avvennero al tempo dei referendum sul divorzio e sulla legge n. 194. I vescovi pretendono che nel nostro paese la norma morale che essi propongono ai cattolici si imponga come norma dello Stato. Ma non siamo più in tempi di cristianità !

I vescovi del Consiglio Permanente perdono l’occasione per concentrarsi nel loro vero compito, quello di un approccio integralmente pastorale ai problemi relativi ai rapporti interpersonali, ai problemi della coppia e della famiglia. Questo approccio, rivolgendosi alla coscienza individuale con le parole dell’amore e della misericordia, dovrebbe occuparsi della scarsa tenuta dei rapporti di coppia, dell’educazione dei figli proponendo ad essi messaggi di sobrietà e di fraternità, di un più rispettato ruolo della donna in famiglia e nella società, dei gravi problemi conseguenti alla precarietà del lavoro, delle difficoltà delle famiglie numerose, di tutti i gravi problemi delle famiglie di extracomunitari, dell’influenza deleteria di certe trasmissioni televisive ecc...

I vescovi parlano senza avere veramente ascoltato le diverse opinioni presenti su queste questioni all’ interno della Chiesa e nella società. Mi riferisco a quanto ha recentemente detto il Card. Martini ed al vasto consenso che hanno raccolto tra i cattolici quanti hanno invitato i vescovi a una posizione più meditata e più dialogante.

Mi meraviglia poi l’affermazione, contenuta nella Nota, secondo cui saremmo “in un contesto culturale… nel quale la visione autenticamente umana della persona è contestata in modo radicale”. E’ un’opinione perlomeno avventata ed esagerata che denota una grande diffidenza nei confronti del contesto in cui opera la Chiesa in Italia, ben lontana dall’ispirazione aperta e fiduciosa da cui è animata la Costituzione del Concilio Vaticano II Gaudium et Spes .

Il movimento “Noi Siamo Chiesa”, in sintonia con moltissimi cattolici democratici, invita i parlamentari cattolici a dire “non possumus” nei confronti delle indicazioni contenute nella Nota e a laicamente ricercare in Parlamento le soluzioni più confacenti agli interessi generali della nostra società nella regolamentazione delle unioni di fatto di ogni tipo.”


Roma 28 marzo 2007


da: www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=006941

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