fabio9
00mercoledì 30 agosto 2017 11:00
Ogni oggetto, la bici di ferro nigricante,
berretti e bluse a stralcio – come il rapido gorgo
d’una vita si eclissa nell’inghiottitoio
preciso dei ricordi. La crosta geme lenta
da occulte feritoie monumenti vivi
di strazio e d’umiltà, nel tempo a ostacoli
simbiosi di un enigma senza verbo. Gli istanti
in fila muta, l’efebo dell’alba cala l’asso
a mano sospesa, la solitudine
si squarcia all’infinito
nel silenzio di cenere
Presentire del fiume che, ancor poco,
l’acqua sarà sale
luigi38
00venerdì 1 settembre 2017 16:49
negli anni la tua scrittura si fa sempre più astratta, ma il suo valore cresce.
fabio9
00sabato 2 settembre 2017 09:45
Luigi, ti ringrazio.
Si vede che per adesso va così, vedremo poi cosa ne potrà uscire.
Sono curioso.
Cercare di scrivere qualche verso, anche imperfetto, è uno degli hobby più gratificanti.
Ciao,
f.